Triboci
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I Triboci, che probabilmente appartenevano alla grande famiglia germanica dei Suebi,[1] nonostante il nome celtico, insieme ai Vangioni e ai Nemeti[2] (anche questi due popoli di nome celtico)[3] abitavano probabilmente già al tempo di Cesare sulla sinistra del Reno, o al di qua o al di là del fiume. In seguito, come attestano le fonti, i Nemeti si trovavano nella bassa Alsazia, nell'area di Strasburgo, mentre i Vangioni e i Nemeti erano attestati lungo il Reno fino alla zona di Mogontiacum (Magonza). Al tempo di Augusto furono riuniti in un'unica organizzazione, e confinavano a ovest coi Leuci, i Mediomatrici e i Treviri, fungendo da stato cuscinetto tra Galli e Germani[4].
Note
- ^ Tacito, De origine et situ Germanorum, XXVIII, 4.
- ^ Cesare, Commentarii de bello Gallico I 51'
- ^ Cesare, Commentarii de bello Gallico, trad. di Adriano Pennacini e note di Albino Garzetti, nota 4 pag. 479, Einaudi Tascabili, 1996
- ^ Tacito, De origine et situ Germanorum 28
Bibliografia
- (LA) Publio Cornelio Tacito, De origine et situ Germanorum.
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